Storia

Mura di cinta a Carloforte: una testimonianza difensiva del passato

Ancora oggi a Carloforte è possibile ammirare le testimonianze del passato grazie alla cinta muraria che percorre il suo perimetro, sebbene non sia pervenuta sino a noi nella sua interezza

Una delle particolari testimonianze della storia di Carloforte è rappresentata dalla sua cinta muraria che ancora oggi ‘difende’ silente il suo ‘castello’: imponenti, resistenti e affascinanti sono solo alcune delle possibili etichette utilizzabili per descriverle.

Realizzate a seguito dell’incursione dei corsari tunisini del 1798, che rese schiavi quasi mille tabarkini, le mura di cinta testimoniano ancora oggi quel difficile periodo storico che portò la comunità ad incrementare necessariamente le sue difese.

Fu proprio la popolazione a chiedere al Re di Sardegna Vittorio Emanuele I di costruire le nuove mura difensive, al fine di evitare possibili e terribili nuove incursioni: il 1806 si innalzarono le prime mura difensive che saranno terminate solo nel 1813, grazie alla forza lavoro rappresentata da molti carlofortini (anche donne!).

Dei 7 fortini originali che difendevano la città oggi ne sono rimasti solo 3, cioè il Santa Cristina, il Santa Teresa e il Beatrice: quest’ultimo, però, fu trasformato e oggi risulta irriconoscibile in quanto ha perso tutte le sue originali forme; è però possibile ammirare ancora 1 portone d’accesso detto "del Leone” per la sua decorazione scolpita nella pietra.

Sebbene non tutte le mura si siano conservate, queste possono essere considerate un valore aggiunto della città in quanto silenti testimoni della storia passata di Carloforte e di tutti i carlofortini, memoria di tragici scontri e avvenimenti.

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