Il Territorio

Carloforte e le tante ricchezze minerarie

La ricchezza del sottosuolo nell'isola di San Pietro è nota sin dai tempi antichi, quando si venne a conoscenza della presenza di ocre e manganese, utilizzati soprattutto a scopo metallurgico e per produrre vernici. Tra le zone più fruttuose da questo punto di vista troviamo senza dubbio Capo Becco e Capo Orso, in un contesto di attività vulcanica tipica dell'isola. Risale all'anno 1856 la richiesta del primo permesso di estrazione e ricerca dei minerali in zona Capo Becco, alla quale ne seguirono molte altre negli anni successivi.

Le ocre: il prodotto più apprezzato

La dotazione di ocre del territorio di Carloforte e dintorni era assai rinomata, dalle più abbondanti ocre gialle alle violette, che risultavano meno presenti e perciò più pregiate. Furono tante le aziende interessate ai minerali dell'isola di San Pietro, dal Veneto alla regione Lazio, ma anche alcune aziende internazionali. Attualmente il villaggio presente a Capo Becco è abitato in particolare durante la stagione estiva, con una vista mozzafiato sul panorama degli scavi e dei colorati banchi di ocre. Tutto è rimasto come quando all'interno dell'area mineraria ferveva il lavoro e si estraevano minerali di ogni sorta, come l'adularia, il diaspro, la limonite, l'ematite e il psilomelano.

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