Arte, cultura e tradizioni

Il Monumento a Carlo Emanuele III: un patrimonio storico e artistico a Carloforte

Il Monumento dedicato a Carlo Emanuele III (re di Sardegna, duca di Savoia, duca del Monferrato, marchese di Saluzzo, principe di Piemonte e conte d'Aosta, della Moriana e di Nizza) si trova nell’omonima piazza del lungomare di Carloforte, e fu realizzato tra il 1784 e il 1786 dallo scultore Bernardo Mantero (con l’aggiunta delle statue laterali e dell’iscrizione nel 1788).

Il monumento è strettamente legato alla storia della città ed in particolare alle vicende delle incursioni barbariche: nello specifico il monumento si riferisce alle trattative che il Capitano della Regia Marina (cavaliere Giovanni Porcile) portò avanti con il Bey di Tunisi tra il 1750 e il 1755 e che si concluse con uno scambio tra schiavi cristiani e schiavi maomettiani.

La schiavitù dei cristiani avvenne, infatti, nel 1741 nell’isoletta spagnola di Tabarca, prima grande patria degli abitanti di Carloforte, per mano dei pirati tunisini che, a seguito dell’occupazione, riuscirono a ridurre in schiavitù circa 750 persone.

In memoria di colui che riuscì nell’impresa dando un prezioso contributo per la liberazione, la popolazione decise di erigere questo monumento: il completamento dell’opera, che al 1786 contava solo della statua centrale (chiamata ancora oggi affettuosamente Pittaneddu) si ebbe proprio nel 1788, cinquantesimo anniversario della fondazione di Carloforte.

Un segno, questo, della volontà della popolazione di ricordare un avvenimento truce della loro storia fortunatamente risolto grazie all'intervento regio: ancora oggi Carloforte non dimentica, anzi si fa forza proprio sul suo glorioso passato.

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